THE REVOLUTIONARY PRESENTATION
AT THE I WILL TELL FILM FESTIVAL
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If you make a low-cost comedy film, without well-known
actors and any kind of support from a production and distribution company, you
must be a little bit crazy and practically
speaking the film will become invisible!
In Italy festivals prefer films on social subjects
with a dramatic cut. Comedy is not normally taken into consideration except for
a few multimillionaire films with famous actors.
This film has come to exist as well thanks to a truly
independent and courageous festival such as “I Will Tell”, and festival
directors like Jenny Lee who commit themselves personally, so that my dream and
the dreams of many cinematographers, can come true. It has taken four years to
achieve this: writing the script, preparing its direction, forming the cast and
a very small troupe and organizing it all. I didn’t know where to find the main
actors or the troupe; the internet and word of mouth proved fundamental.
I have a job which enables me to live. The making of
this film was an extra undertaking in which my wife was deeply involved as
co-producer, art-director and costume designer.
The result, however, shows that with the new digital
technology, the dream of making films is within everybody’s reach. Obviously it
must remain a dream with great limits, few special effects, unpretentious
photography and simple shots (in my case all of them on a tripod, I didn’t
have a dolly or rails to move the camera), or actors willing to be involved
gratis.
But now I’m finding it difficult not to dream on a
larger scale. I have a new film script which is much more elaborate than “The
Revolutionary”, which requires a more expensive structure and consequently the
support of a production company.
The need to write this story emanates from something
that happened in real life.
In Uganda a woman and her children were fleeing from a
band armed with machetes. The mother was forced to leave one daughter behind in
a place she could remember because her daughter would have been unable to stand
up to the long journey on foot. She intended going back for her daughter as
soon as possible.
She managed to find a comboniano missionary and
together with a video operator, she was back, but her daughter was nowhere to
be found.
This story has impressed me for more than fifteen
years and now it has been revived in a script that has as its main characters
two girls: a European girl the same age as the African becomes involved and
between them a unique life-long close relationship is born.
Fare una commedia a basso costo, senza attori conosciuti e senza nessun tipo di appoggio da parte di una società di produzione e di distribuzione è un po’ una follia, il film diventa praticamente invisibile. In Italia i festival prediligono film a tema sociale e con un taglio drammatico, la commedia non viene considerata salvo poche eccezioni di film multimilionari con attori famosi. Questo film viene ad esistere anche grazie a festival veramente indipendenti e coraggiosi come I will tell e a direttori di festival come Jenny Lee che si impegnano in prima persona affinché il sogno mio e di molti cineasti possa realizzarsi. Ci sono voluti quattro anni per realizzarlo tra scriverlo, prepararne la regia, formare il cast e una troupe minima e organizzarlo. Non conoscevo gli attori principali e la troupe, internet e il passa parola sono stati fondamentali. Io faccio un altro lavoro che mi permette di vivere, girare questo film è stato un impegno extra ed ha impegnato duramente anche mia moglie, coproduttrice del film, scenografa e costumista. Però il risultato dimostra che con le nuove tecnologie digitali il sogno di realizzare un film è diventato alla portata di tutti. Ovviamente deve rimanere un sogno con grandi limiti, pochi effetti speciali, fotografia senza grandi pretese, riprese semplici, nel mio caso tutte su un cavalletto, non avevo dolly o binari per muovere la telecamera, e attori disposti ad impegnarsi gratuitamente. Ma adesso faccio fatica a non sognare più in grande, ho una nuova sceneggiatura molto più elaborata di questa e che richiede una struttura più costosa e di conseguenza l’appoggio di una società di produzione. L’esigenza di scrivere questa storia nasce da un fatto realmente accaduto. In Uganda una donna con figli in fuga da una banda armata di machete, deve lasciare la figlia che non riesce a reggere il lungo cammino in un luogo più o meno preciso con l’intento di tornare a riprenderla appena possibile. La donna è riuscita a trovare un missionario comboniano e insieme ad un video operatore sono tornati indietro ma la figlia non è stata ritrovata. Mi è rimasta impressa per oltre quindici anni questa storia che ora rivive in una sceneggiatura che ha per protagoniste due ragazze, oltre a quella africana viene coinvolta anche una coetanea europea e tra loro nascerà un legame unico e per la vita. Sono alla ricerca di chiunque abbia il coraggio e le forze di far vivere anche questo nuovo e importante sogno.